Febbraio 2023
CENNI STORICI
Eretta in Comune con il nome di Santa Maria Maggiore nel 1861, precedentemente la cittadina era stata frazione del comune di Capua con il nome di Villa Santa Maria Maggiore (Villa Sanctae Mariae Maioris), costituita da un borgo contadino sviluppatosi nei pressi della chiesa di Santa Maria Maggiore, da cui prese il nome. Il legame storico con Capua antica è attestato dalla presenza dell’Anfiteatro campano, nonché dei luoghi dell’antica città di Capua. Ciò spinse gli abitanti a cambiarle nome in Santa Maria Capua Vetere circa un anno dopo la nascita del comune autonomo. Altera Roma, l’altra Roma: così la chiamò Cicerone nel I secolo a.C. Era probabilmente la più grande città d’Italia nel IV secolo a.C. La sua urbanistica fu ampliata nei secoli successivi dagli Osci e dagli Etruschi. Venne distrutta a seguito di incursioni Vandaliche prima e successivamente saracene nell’841 d.C., dopo oltre 16 secoli di storia. L’abitato moderno cominciò lentamente a rinascere a partire dal XII secolo con la nascita di tre diversi casali attorno alle basiliche cristiane di S. Maria Maggiore, o detta dei Surechi, S. Pietro in Corpo e S. Erasmo in Capitolio. L’Antica Capua fu anche il luogo d’origine della rivolta dei gladiatori capeggiati da Spartaco. Infatti, c’era un’importante Scuola dei Gladiatori e, nell’Anfiteatro Campano si svolgevano magnifici incontri che venivano ammirati da tutta Italia. Lo stemma della città è di origine molto recente: risale al 1888. È di colore rosso, con una croce, sormontata da una corona, sotto la quale una fascia d’oro riporta le iniziali O.P.Q.C., acronimo di Ordo Populus Que Campanus. Con legge n. 132 del 9 agosto 1806 Giuseppe Bonaparte, re di Napoli, fissa a S. Maria la capitale della provincia di Terra di Lavoro: e, con legge 140 del 20 maggio 1808, relativa alla organizzazione giudiziaria, vi fissa la residenza del Tribunale di prima istanza e del Tribunale criminale. Per la sede dei Tribunali viene scelto il seicentesco palazzo arcivescovile, costruito dal cardinale Melzi, oggi sede della facoltà di Giurisprudenza, nel quale gli Uffici giudiziari opereranno per oltre 150 anni. L’insediamento dei Tribunali porta nuovo impulso alla economia cittadina e una sua trasformazione verso il terziario, oltre ad una crescita culturale dovuta al trasferirsi in città di una folta e qualificata schiera di magistrati e di avvocati.
Oggi le risorse economiche ed occupazionali di S. Maria C.V. sono quelle del settore terziario (ospedale, ASL, banche, enti pubblici e privati, rete commerciale), nelle coltivazioni agricole e artigianali.
Le risorse culturali sono garantite dalle diverse agenzie educative, che si differenziano per le caratteristiche dell’offerta:
• servizi ricreativi, culturali e sportivi;
• scuole di danza e di recitazione;
• varie associazioni culturali.